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Museo della Fondazione
De Piccolellis (o Piccolella); antica famiglia originaria di Siena, forse un ramo dei Piccolomini di Siena, poi iscritta al patriziato ravellese all’inizio del XIV sec., dopo lo scioglimento dei nobili (1800) furono ascritti nel Libro d’Oro di Ravello, ascritti nel registro dei Cavalieri di Malta di giustizia e decorati con titoli di Marchese, anche un altro ramo da loro disceso fu riconosciuto in seguito Patrizio ravellese (Decr.Min10-08-1906), fra i personaggi celebri di questa famiglia:
Gualtiero (XIII-XIV sec.),originario di Siena,milite fedele familiare del re Carlo II, fu ascritto al Patriziato di Ravello e può essere ritenuto capostipite del ramo ravellese della famiglia Scipione.(XV sec.), capitano regio in S. Pietro in Galatina (1473), Giovanni(XV-XVI sec.)figlio del detto Scipione, familiare regio (1515), Ottavio (+ Napoli 21-10-1634) ,figlio di Scipione, fu illustre giureconsulto, giudice della Gran Corte della Vicaria e regio consigliere (1621) , Francesco (XVI-XVII sec.)figlio del detto Ottavio, fu capitano di cavalleria (1616), Filippo, figlio di Ottavio (disceso dai precedenti) ,venne attestato Patrizio ravellese dal sindaco locale il 29-05-1759 ed in seguito registrato nei Cavalieri di Malta di giustizia con i figli Giovanni,figlio di Ottavio jr. e nipote del citato Filippo, fu Cavaliere gerosolominato (29-03-1860).
Blasone
ARMA: d’azzurro a cinque crescenti montati di argento disposti in croce.
ALIAS: d’argento alla croce d’azzurro caricata da cinque crescenti del campo.
Creazione della Fondazione
Il Marchese Filippo de Piccolellis possidente nato a Napoli e domiciliato a Firenze ritenne di aver interesse nella sua successione al figlio adottivo Filippo di Sant’ Elmo Marchese de Piccolellis , nato 12 ottobre 1847 residente a Firenze in via Pucci,1. Morto il 22 Aprile 1922 a Firenze.
Vissuto nel timor di Dio, facendo del bene a gente bisognosa,nella sua umiltà volle che il suo erede Cav. Ottavio de Piccolellis, (suo cugino) osservasse scrupolosamente tutte le disposizioni relativi ai funerali e alla sepoltura della sua salma.
In quegli anni la nobiltà usava imbalsamare i propri cari, con tutti gli onori funebri dovuti, ma il Marchese non volle seguire tale usanza ,ne fotografato, ne portato a spalla ne ornato di fiori.
Diede disposizioni di mettere la sua salma in una cassa comune :”Il trasporto funebre sarà dei più semplici,identico in tutto a quello che si usa per i poveri che nulla possono pagare per tali spese”.
Lasciò al suo erede Ottavio de Piccolellis il compito di distribuire (con disposizione esatte testamentari)ai poveri i suoi averi, fra questi la FONDAZIONE DE PICCOLELLIS, voluta dallo stesso FILIPPO di SANT’ELMO MARCHESE DE PICCOLELLIS: “Dispongo delle mie masserie in Capitanata, l’una detta Santa Maria la Scala presso Cerignola, l’altra denominata la Scrofola o Fontana del Pesce sul tenimento di Manfredonia e il Fondo Erbiforo presso Ascoli Satriano detto Monte del Fico,per la fondazione in Foggia o nelle sue immediate adiacenze di un asilo per poveri vecchi.”
Nelle ricerche abbiamo rinvenuto i documenti del primo Consiglio tenutosi presso la Fondazione(del 18 Maggio 1929 )e il primo Statuto,e molti altri documenti che certificano correttamente il testamento.
L’ASP Marchese Filippo de Piccolellis ha lo scopo di provvedere gratuitamente secondo i propri mezzi all’assistenza dei poveri di ambo i sessi inabili al lavoro, ai fanciulli ritenuti inabili.